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L'UOMO SENZA PAURA

 

N° 72

 

INSOLITO E CRUDELE

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            Il mio avversario è molto più forte di me e se non faccio qualcosa alla svelta non c’è dubbio che mi schiaccerà la trachea.  Ha detto di chiamarsi Kruel. Conoscevo un uomo che si faceva chiamare così: ha ucciso Glorianna O’Breen[1] e ha tentato di uccidere Foggy Nelson e Kathy Malper, per tacere di Kingpin. Ma quell’uomo è morto, ne sono certo e chi sta cercando di uccidermi adesso non è lui. Dice di essere suo fratello, questo spiegherebbe molte cose ma comunque non mi aiuta Il che mi riporta al mio attuale problema di sopravvivenza.

-Mio fratello è morto per colpa tua, Devil!- grida mentre mi stringe sempre di più il collo.

È preda di una furia selvaggia e mi ucciderà sicuramente se non agisco alla svelta. Se riuscissi a sferrargli un calcio nel punto giusto…

            Improvvisamente la sua presa si allenta: qualcosa l’ha colpito al collo e precisamente un colpo del Morso di Vedova, la scarica elettrica sparata dai bracciali della mia alleata ed amante Natasha Romanoff, la Vedova Nera.

            Sono cieco dall’età di 15 anni e non posso vedere l’espressione rabbiosa di Kruel ma, grazie ai miei supersensi, posso sentire il suo cuore pompare furiosamente e percepire letteralmente l’odore della sua collera.

-Stupida sgualdrina.- esclama -Ti insegnerò a stare al tuo posto.-

            Si precipita contro la Vedova a velocità inaspettata travolgendola e lasciandomi a gridare:

-Natasha!-

 

            Matt mi ha intimato di scappare ed io certi consigli li prendo sempre sul serio. Spingo Candace Nelson nell’ascensore che ci ha portato fin qui e lo aziono.

-Ben…- esclama la mia collega -… non possiamo andarcene così.-

-E cosa vorresti fare?- ribatto -Aiutare due esperti supereroi contro un energumeno superforte e i suoi scagnozzi armati? E come?-

            Candace tace: è costretta a riconoscere la logica delle mie parole ma questo non vuol dire che le piaccia… non piace nemmeno a me ad essere onesti.

-Appena usciti da qui, in un posto dove c’è campo, chiamerò il 911.-[2] le dico -Scommetto, però che il vicolo brulica già di poliziotti a quest’ora.-

-Non ho visto la Malper là sotto. Pensi che i suoi rapitori l’avessero già portata via con quella specie di ferrovia sotterranea che abbiamo visto?- mi chiede Candace.

-Per il momento è l’unica ipotesi che mi viene in mente.-

            Mi chiamo Ben Urich, sono un reporter investigativo e il prossimo articolo in cui sarebbe comparso il mio nome stava per essere il mio necrologio.

 

            Franklin “Foggy” Nelson rientra nella sua stanza in ospedale dopo una sessione di fisioterapia e si trova davanti uno dei suoi assistenti con una brutta notizia:

-Kathy Malper rapita in pieno giorno davanti alla sede della Procura Federale?- esclama sorpreso ed arrabbiato -E l’F.B.I. e le guardie di sicurezza che facevano, guardavano la TV?-

-Ehm...- l’uomo in piedi davanti a lui è visibilmente imbarazzato -… tutte le forze di Polizia della città sono alla caccia dei rapitori.-

-Preghi che la ritrovino viva o le assicuro che salteranno un bel po’ di teste.-

            La sua fidanzata Liz Allen non ricorda di averlo mai visto così alterato. La scomparsa di sua madre, il tentativo di ricatto, l’incidente d’auto e ora questo. Troppi eventi negativi in un colpo solo. Liz vorrebbe poter fare di più per lui oltre che confortarlo… e forse sa cosa… anche se significa fare un patto con il Diavolo

 

 

2.

 

 

            Il luogo è la Florida Meridionale e precisamente Miami. I quattro uomini che escono dall’aeroporto potrebbero essere dei turisti appassionati di caccia e pesca a giudicare dal loro abbigliamento ma non è così.

            Il loro leader è un uomo alto e segaligno dai capelli e barba bianchi col volto duro e deciso. Al suo fianco destro un uomo un po’ sovrappeso dall’aria triste ed una vaga rassomiglianza con Jerry Lewis. Il terzo uomo ha lunghi capelli e baffi spioventi rossicci e tutta l’aria di quello che non usa lo shotgun che impugna solo per sparare alle anatre. Il quarto uomo è un nero dai capelli e barba bianchi ha l’aspetto del professore… di lettere.

            L’apparenza inganna: tre di loro sono poliziotti ed il quarto è il loro Commissario. Il motivo per cui sono venuti qui però, è strettamente privato.

-Sei davvero sicuro che tua figlia sia prigioniera qui in Florida, Arthur?- chiede quello dall’aria triste.

-Me lo hai già chiesto e ti ho già risposto Terenzio.- replica Arthur Stacy, l’uomo alto, Commissario di Polizia di New York -Il mio contatto è abbastanza sicuro che le telefonate che ho ricevuto dai rapitori di Jill venissero da questa zona… dalle Everglades per essere esatti.-

-È quell’abbastanza che mi rende perplesso.- ribatte il Tenente Terenzio Oliver Rucker dell’Organized Crime Control Bureau del NYPD -La zona delle Everglades è immensa da controllare per quattro uomini.-

-Se vuoi tirarti indietro, Terenzio…-

-Non ho mai detto questo.-

-Sapete…- esordisce il nero, ovvero il Tenente William Somerset della Squadra della Procura Distrettuale di Manhattan -… il modus operandi di chi ha rapito Jill è molto simile a quello delle minacce a William Hao o al Procuratore degli Stati Uniti Nelson. Minacce alle persone care di importanti funzionari pubblici notoriamente incorruttibili per costringerli a… collaborare.-

-Per questo ho voluto agire per conto mio al di fuori dei canali ufficiali.- aggiunge Stacy -A parte voi e Stone[3], non so proprio di chi fidarmi nel Dipartimento e altrove.-

-Per quel che mi riguarda…- interviene il Sergente Francis Tork del 28° Distretto di Harlem -… aspetto solo di avere a tiro quei bastardi rapitori di ragazze.-

-Attenti.- dice loro Stacy improvvisamente facendo loro cenno di spostasi in un angolo.

            Quello che lo ha messo in allerta è una coppia formata da un uomo dai capelli, baffi e pizzetto neri e una donna dai capelli rossi.

-Ehi…- sussurra Rucker -… non è Tony Stark con la sua ultima fiamma quello? Non sapevo fosse a Miami.-

-E non voglio che sappia che ci siamo anche noi.- replica Stacy -La nostra piccola impresa non è esattamente molto legale. Bene, sono passati. Muoviamoci: le Everglades ci aspettano.-

 

            Il bastone che lancio contro Kruel non sembra dargli gran fastidio.

-Ho deciso di frantumarti tutte le ossa, Devil.- mi dice voltandosi verso di me e caricandomi a testa bassa. Non è certo un mago della strategia e questo è un punto a mio vantaggio.

            Improvvisamente sento un sibilo alle sue spalle . Kruel si blocca di colpo e cade in avanti … giusto con la mascella contro il mio ginocchio.

            Non so chi di noi due si è fatto più male ma so che il rumore che lui fa colpendo il pavimento devono averlo sentito anche in superficie.

            Sento ansimare la Vedova. È stato il suo cavo che, avvolgendosi alle caviglie di Kruel, lo ha fatto cadere.

            Corro verso di lei.

-Come stai?- le chiedo.

-Fa male quando respiro ma… attento!-

            Avevo già sentito il respiro pesante di Kruel alle mie spalle e sono pronto. Mi getto di lato afferrando Natasha e lui, trascinato dal suo stesso slancio piomba contro le rotaie della ferrovia sotterranea di questo rifugio e si prende in pieno una scarica elettrica.

            Lo sento urlare e dibattersi poi più nulla.

-È…- inizia a dire Natasha appoggiandosi a me.

-… ancora vivo.- rispondo -Lo sento respirare e anche il cuore batte, sia pure debolmente.-

            In quel momento l’ascensore si spalanca ed una voce stentorea grida:

-Fermi tutti… F.B.I.-

-Tempestivi come al solito.- commenta, sarcastica, la Vedova Nera.

 

            Da quel che posso capire, il rifugio sotterraneo è stato perquisito a fondo ma di Kathy Malper nessuna traccia. Proveranno a seguire la ferrovia sotterranea ma ho la sensazione che non approderanno a nulla. Quella è gente in gamba e a quest’ora avranno già spostato l’ostaggio.

            Kruel è caricato su un’ambulanza ed un paramedico insiste perché anche la Vedova Nera si faccia visitare.

-Se è qualche costola rotta…- replica lei -… non c’è molto da fare mi sa.-

-Ma è sempre meglio non correre rischi inutili, mi creda signora.- ribatte il giovane paramedico.

-Signora? Mio Dio, devo stare invecchiando.-

            Devil ridacchia divertito poi si volge verso di noi:

-Ben… Candace… tutto a posto?- chiede.

-Considerato come stava per andare quando tu e la Vedova siete intervenuti, direi proprio di sì.- rispondo.

-Mi dispiace solo che siano riusciti a portar via Miss Malper.- dice, sconsolata, Candace.

-La ritroveremo.- interviene un agente del F.B.I. che conosco, si chiama Phil Corrigan ed è uno in gamba. Vorrei essere sicuro quanto lui dimostra di essere.

            Guardo verso Matt e capisco che sia lui che la Vedova sono dubbiosi quanto me ma anche che non si daranno per vinti molto facilmente.

 

 

3.

 

 

            Norman Osborn è decisamente sorpreso: non capita spesso che sua nuora venga a fargli visita a casa sua… non da quando entrambi hanno dovuto dimettersi dalle loro cariche dirigenziali alla Osborn Corporation in seguito ad un’inchiesta federale.[4]

            La bionda Liz Allen Osborn entra nel suo studio privato e Norman non può impedirsi di ammirarne la bellezza altera e capisce cosa suo figlio ha trovato in lei. Il pensiero di Harry morto così giovane lo incupisce per un attimo ma lo scaccia rapidamente, così come il fatto che ciò sia successo perché lui cercava disperatamente di essere all’altezza del padre.

-Cosa ti porta qui, Liz?- le chiede senza preamboli.

            Liz esita ma alla fine dice:

-Ho… ho bisogno del tuo aiuto, Norman.-

            L’imprenditore chimico ha un sussulto.

-Il… mio… aiuto?- ripete -Tu vuoi il mio aiuto? E per cosa?-

            Con un sospiro la giovane donna prosegue:

-La madre di Foggy…voglio dire Franklin Nelson… Rosalind Sharpe… è stata rapita alcune settimane fa e non se ne sa più nulla… e oggi hanno rapito la vice di Fo… Franklin, Kathy Malper.-

-Sì, lo so… l’ho sentito al notiziario. E allora?-

-Tu… hai dei contatti che i federali non hanno… una ragnatela di contatti col mondo criminale che hai tessuto durante il tuo esilio in Europa quando tutti ti credevano morto. Loro potrebbero trovare Rosalind.-

            Norman riflette: Liz sta parlando di cose che lui preferirebbe dimenticare. Vuole credere che la parte di se stesso che era Goblin sia stata definitivamente esorcizzata… che, contrariamente al romanzo di Robert Louis Stevenson, Mr. Hyde non ci sia più e sia rimasto solo il Dottor Jekyll. Tuttavia… la donna davanti a lui è pur sempre la madre di suo nipote… anche se ha una discutibile attrazione per uomini senza spina dorsale.

-Innanzitutto preferirei che non usassi il termine ragnatela……- dice infine -… preferisco il termine “rete” e ho rotto i ponti con loro da tempo. Inoltre, anche ammesso che possa farlo, perché dovrei sprecare il mio tempo per aiutare quel ciccione del tuo uomo?-

            Liz inghiotte amaro sforzandosi di ignorare il tono insolente del suocero. Le successive parole le escono a fatica:

-Se… se lo farai… se ci riesci potrai chiedermi qualunque cosa… qualunque.-

-Parli sul serio? Ami davvero così tanto quel… ciccione di Nelson da sacrificarti per lui? Sono colpito. Bene... allora ci proverò, ma ricorda: se Rosalind Sharpe sarà ritrovata per merito mio, mi dovrai un favore. Un giorno ti chiederò di fare qualcosa per me e tu dovrai farlo senza discutere. Siamo d’accordo?-

-Io… sì… grazie.-

-Non ringraziarmi… un giorno ti pentirai di questo nostro accordo ne sono certo.-

 

            Quando entriamo nell’appartamento di Natasha sento i battiti del cuore del suo padre putativo, Ivan Petrovitch, sobbalzare di colpo.

-Zarina!- esclama con tono chiaramente preoccupato -Che ti è successo?-

            Lei si stacca da me e replica:

-Nulla di grave, Ivan: solo un paio di costole incrinate. Mi è capitato di peggio in passato… e lo sai.-

            Ivan si rivolge a me con tono di rimprovero:

-E tu dov’eri, Murdock? Perché non hai impedito che accadesse?-

            Mi sfilo la maschera di Devil e mi appresto a ribattere ma la Vedova Nera mi precede:

-Era troppo impegnato a non farsi ammazzare… e comunque io non ho bisogno di qualcuno che mi faccia da balia, mi pare di averlo dimostrato più di una volta, non è vero?-

-Zarina… io…- balbetta Ivan.

-Niente Zarina o principessa. Non sono più una bambina da anni ormai, mettitelo in testa: sono una donna adulta e sono responsabile delle mie scelte. Ora sono stanca. Ti spiacerebbe accompagnarmi nella mia camera da letto, Matt?-

            Così dicendo mi prende sottobraccio. Rivolgo ad Ivan un sorriso di comprensione. Entrambi sappiamo che difficilmente la spunteremmo con lei.

 

            Negli uffici federali io e Ben Urich siamo messi sotto torchio per ore da agenti di più sigle di quanti riesca a memorizzare. Ci hanno messi in stanze separate e a turno è arrivato qualcuno ben vestito e apparentemente gentile a fare sempre le stesse domande ed ottenere sempre le stesse risposte.

                Adesso è la volta di un bell’uomo in gessato scuro ed una donna di colore con un tailleur carta zucchero

-Buona sera Miss Nelson. Io sono l’Agente Speciale Philip Corrigan, F.B.I.- si presenta l’uomo.

-Agente Speciale Alexandra Magruder F.B.S.A.- aggiunge la donna.

                Sorrido e accavallo le gambe. Non sono Sharon Stone e questa non è una scena di “Basic Istinct” ma a questo punto ho voglia di divertirmi un po’.

-Io la conosco.- dico all’uomo -Era nel vicolo e dirigeva gli altri agenti. Ben Urich la conosce bene non è vero?-

-Abbastanza.- risponde lui, quieto, mettendosi seduto davanti a me -Avrei un paio di domande da farle Miss Nelson…-

-Cominciò a stufarmi di rispondere sempre alle stesse domande.- ribatto -Credo che protesterò coi suoi superiori. Lo sa, vero, che sono la sorella del suo capo, il Procuratore degli Stati Uniti di questo distretto giudiziario?-

                Gli occhi della donna esprimono collera, nel volto dell’uomo un’espressione di disapprovazione. Come a dire: “Non mi aspettavo simili mezzucci da una come te”… e ha ragione.

-È stato proprio suo fratello a chiederci di non farle trattamenti di favore.- replica -Ora, vuol essere così gentile da rispondere alle nostre domande?-

                Sospiro e racconto per l’ennesima volta la mia storia alla fine Corrigan dice:

-Bene… abbiamo finito. Per quanto mi riguarda può andare Miss Nelson.- si rivolge alla collega -Tu che dici Allie?-

-Va bene anche per me.- risponde lei.

                Pochi minuti dopo sono in corridoio dove trovo Ben ed anche un’altra persona: Timothy Byrnes, avvocato in ascesa e anche l’uomo con cui esco ultimamente.

-Candace!- esclama vedendomi -Sono accorso appena ho saputo ed ero pronto ad intervenire come tuo avvocato ma vedo che non è stato necessario.-

                Mi lascio abbracciare e mi rilasso per un po’, poi gli dico:

-Portami a casa, Tim. Tua o mia non ha importanza, purché sia lontano da qui.-

                Un lieve tossicchiare mi ricorda la presenza di Ben Urich.

-Hanno torchiato ben bene anche te immagino.- gli dico -Credi che abbiano cavato qualcosa di utile da quello che gli abbiamo detto?-

                Ben ha l’aria scettica.

-Temo che non abbiano ancora idea di dove sbattere la testa.-

                Ho paura che abbia ragione.

 

 

4.

 

 

            Bellevue Hospital, Manhattan il più antico ospedale pubblico degli Stati Uniti, noto per la sua sezione psichiatrica. Qui, spesso, sono ricoverati persone in stato d’arresto che hanno necessità di cure particolari.

            È il caso di Joseph Krueller, rimasto folgorato durante il suo scontro con Devil e la Vedova Nera. I suoi segni vitali sono deboli ma stabili. Se non fosse un superumano sarebbe morto invece sopravvivrà.

            Gli infermieri lo stanno trascurando e non si accorgono che Kruel ha aperto gli occhi. Pochi istanti e l’uomo si alza strappandosi le flebo dalle braccia

            Si precipita fuori dalla stanza sbattendo lontano due poliziotti di guardia e mentre corre fuori esclama:

-Devil!-

 

            L’attività di un avvocato ha i suoi risvolti negativi… per esempio la quantità di pratiche da esaminare che si sono accumulate mentre ero impegnato come Procuratore Speciale nel processo contro Elektra.[5] Per fortuna ho dato il ruolo di amministratore a Becky Blake: lei ha già filtrato le pratiche che potrebbero interessarmi accompagnandole con le sue note… diligentemente trascritte in alfabeto Braille o come file audio.

            Le sto appunto esaminando quando sento bussare. I miei sensi potenziati mi hanno già detto chi è:

-Entra Willie.- gli dico.

            Willie è nero ed è anche cieco. È un veterano della Polizia di New York che fu costretto a dimettersi per una falsa accusa di corruzione. Si arruolò nell’Esercito e in zona di guerra incappò in una granata. Addio vista. Non è stato graziato da supersensi come il sottoscritto ma ha ugualmente imparato a convivere col suo handicap ed ora è il capo investigatore del mio studio.

            Si siede davanti a me e mi dice:

-Volevo parlarti di Dakota.-

            Parla di Dakota North, un’ex modella che ha deciso di diventare investigatrice ed è molto in gamba. Lavora per il mio studio e per un po’ ho pensato che io e lei potessimo… ma meglio non pensarci troppo.

-Novità sulle indagini sull’incidente di suo padre?- chiedo.

-Non molte.- risponde Willie -Ho parlato con mio amico del Distretto di Midtown Nord e anche loro sono convinti che si sia trattato di un deliberato tentativo di omicidio.-

-Dakota l’aveva detto. Non si era sbagliata.-

-Già… cosa sai di suo padre?-

-Non molto. Dakota non ne parla mai. So che era un pezzo grosso della C.I.A. e che tra loro non corre buon sangue.-

-E sai perché?-

            In effetti non lo so, ma prima che possa rispondere sento da fuori un battito pesante, odori vari tra cui quelli tipici di un ospedale anche se tenui. So chi c’è la fuori ma come ha fatto?-

            Sento il rumore di una porta che viene sfondata, le grida dei presenti ed una voce possente che grida:

-Matt Murdock, dov’è Matt Murdock? Esci fuori o spezzerò il collo di una delle tue segretarie. Mi hai sentito?-

            Sospiro e mi avvio alla porta del mio ufficio.

-Matt…- inizia a dire Willie ma io lo blocco:

-Devo farlo, lo sai anche tu.-

            Esco nell’atrio e dico a voce alta:

-Sono qui, chi mi vuole?-

            Kruel, perché di lui si tratta, respira pesantemente e il suo battito è forte tanto da quasi annullare quello di una segretaria spaventata che tiene per il collo.

-Tu…- mi si rivolge -… tutti sanno che hai un legame con Devil. Fallo venire qui o farò una strage.-

            È così, dunque. Certo che ho un legame con Devil, visto che io sono Devil e se sarà necessario lo rivelerò pur di fermare quel pazzo.

 

            L’edificio sede dello Studio Legale Nelson & Murdock e sotto assedio. Codice Blu, la speciale squadra SWAT anti superumani del Dipartimento di Polizia di New York, è affiancata da una task force dell’F.B.S.A. guidata dall’Agente Speciale Allie Magruder. Inutile dire che non sono entusiasti di vedermi arrivare.

-Urich!- mi apostrofa la Magruder -Che Diavolo ci fa qui?-

-Mai sentito parlare di libera stampa?- ribatto -In più, Matt Murdock è mio amico. È ancora là dentro?-

            Magruder sbuffa ma alla fine risponde:

-Sì… con altri impiegati del suo studio. Kruel è armato e se irrompiamo potrebbe ammazzare qualche ostaggio.

-Forse posso fare qualcosa io.- dice all’improvviso una voce femminile.

            Non siamo per nulla sorpresi quando vediamo saltare tra di noi una donna dai capelli rossi inguainata in un attillato costume nero. Siamo a New York dopotutto e l’arrivo di un supereroe sulla scena di un crimine in corso è abbastanza normale… specie se in un certo modo la sua presenza è attesa.

-Vedova Nera.- esclama il sergente Julius Rassitano, detto Cane Pazzo, agente di Codice Blu -Spero che anche Devil stia arrivando.-

-Non ancora.- risponde, un po’ evasiva, Natasha Romanoff -Che sta succedendo esattamente?-

-Quel tipo che tu e Devil avete preso ieri… Kruel… è fuggito dall’ospedale e si è barricato negli uffici di Nelson & Murdock minacciando di uccidere gli ostaggi se Devil non si fa vivo.-

-Matt Murdock è tra gli ostaggi?-

-Sì a quanto ne so.-

            Il che rende alquanto problematico l’arrivo di Devil, pensa la Vedova scambiando con me uno sguardo significativo. Entrambi sappiamo che Matt Murdock è Devil e questo rende indispensabile un rapido intervento di Natasha.

-Entrerò nell’edificio e proverò a far fuggire gli ostaggi.- dice infine.

-Sta attenta.- le si rivolge Allie Magruder -Se Kruel ti vede, potrebbe…-

-Non mi vedrà.- proclama Natasha con sicurezza.

            Senza dare ai suoi interlocutori il tempo di replicare si muove rapida verso il palazzo.

 

 

5.

 

 

            La Vedova Nera si muove rapida e silenziosa. Se non conoscesse già il posto individuerebbe subito l’entrata dello studio Nelson & Murdock dalla porta fuori dai cardini. Dall’interno le giungono le voci di quelli rimasti nello Studio, due voci in particolare:

-Se Devil non arriva entro pochi minuti ti stacco la testa dal collo, avvocato. Avresti dovuto chiamarlo quando te l’ho chiesto.- la voce di Kruel.

-Non è così facile da raggiungere come credi.- questa è la voce di Matt Murdock -Lascia andare gli altri: non ti servono come ostaggi, basto io.-

-Da qui nessuno se ne va se non lo dico io.

            Natasha si sporge quanto basta per vedere all’interno senza essere vista a sua volta: Matt è trattenuto per il collo da Kruel che con la mano libera impugna una pistola, probabilmente rubata ad uno dei poliziotti di guardia all’ospedale. Davanti a loro Willie Lincoln, Becky Blake e Bernadette Rosenthal.

            Matt ha un leggero fremito: ha percepito la sua presenza. Gli vede un sorrisetto apparire sul viso. Spera di non deludere la sua fiducia

            Quello che vuol tentare è un tiro difficile: la distanza è molta e lei avrà solo un tentativo a disposizione, ma non ha scelta.

            La Vedova Nera prende la mira e spara.

 

            Abbasso la testa non appena sento lo sfrigolio del Morso di Vedova Kruel è colpito in mezzo agli occhi e si porta istintivamente le mani al viso lasciando la presa sul mio collo.

-Scappate tutti!- urla Natasha piombando nella stanza.

            Non ce lo facciamo ripetere due volte. Sento Bernie spingere la sedia a rotelle di Becky fuori dalla stanza e dirigersi verso gli ascensori. Willie annaspa. Nonostante conosca il posto come le sue tasche, la fretta è una cattiva consigliera.

            Riesco a rimanere indietro e mi infilo non visto in un ufficio vuoto dove posso cambiarmi in Devil. Salto fuori dalla finestra appeso al mio cavo e con una piroetta mi spingo verso la finestra della stanza dov’ero prima e piombo all’interno.

            La Vedova Nera sta evitando facilmente i colpi di Kruel che si accorge del mio arrivo.

-Devil!- esclama -Finalmente! Ora ti ucciderò.-

-Lo sai che sembri un disco rotto?- ribatto evitando un colpo che avrebbe potuto staccarmi la testa dal collo, I miei sensi mi permettono di anticiparne le mosse mentre Natasha lo bersaglia continuamente con Morsi di Vedova.

            Il nostro vantaggio è che è troppo rabbioso per pensare lucidamente. Mi ricorda il Bue o Man Bull.

-Non farti prendere da lui!-  urlo a Natasha mentre lei evita un colpo delle manacce di Kruel.

-So cavarmela benissimo da sola.- replica lei saltando agilmente indietro.

            Kruel emette un grido rabbioso e mi salta addosso. Scarto di lato e gli lancio contro il mio bastone. Lui lo afferra e lo spezza in due.

            La Vedova Nera gli avvolge addosso il suo cavo ma anche questo viene spezzato con facilità. Natasha salta contro di lui e gli sferra un calcio a piedi uniti.

            Kruel perde l’equilibrio e piomba contro una finestra per poi cadere fuori. Lo sento gridare mentre precipita e sento il tonfo del suo corpo che piomba sul fondo stradale.

 

            Rosalind Sharpe misura a grandi passi la stanza con evidente nervosismo. Ormai ha perso il conto dei giorni che ha passato in questa prigione… dorata… ma pur sempre una prigione.

            Quando è stata rapita non si aspettava questo: essere rinchiusa in un lussuoso appartamento e trattata come un’ospite di riguardo più che come una prigioniera… se si eccettua il fatto che non le è consentito lasciare le sue stanze. E visto che l’hanno portata qui mentre era svenuta non ha la più pallida idea di chi siano i suoi rapitori e quali siano i loro scopi.

            L’unico suo contatto col mondo esterno è la TV grazie alla quale ha appreso che un’impostora si è sostituita a lei ed ha ucciso una sua cliente testimone federale[6] oltre ad altre cose, compreso l’incidente d’auto che ha quasi ucciso suo figlio Franklin. Oggi apprenderà qualcosa in più.

            La porta della stanza si apre ed entra una persona dal volto coperto da un cappuccio che le si rivolge cordialmente:

-Ciao Rosalind.-

            La voce ha un che di familiare pensa la donna che amici e nemici amano chiamare Razor.

 -Lei… chi è?- chiede.

-Da queste parti mi chiamano il Leader e sono il responsabile del tuo rapimento, mia cara. Ti osservo da giorni e finalmente ho deciso di farti visita.-

            La porta si chiude alle spalle del Leader. Razor prosegue:

-Perché mi ha rapito? E… ci conosciamo? La sua voce mi è familiare.-

-Hai diritto a qualche risposta, dopotutto, mia cara.-

            Il Leader aziona un congegno che spegne tutte le telecamere della stanza e si sfila il cappuccio.

-Tu!- esclama sorpresa Rosalind.

-Già… io… sorpresa di sapermi a capo di questa piccola cospirazione?-

-Un po’ lo ammetto… ma più che altro preoccupata: ora che so chi sei è chiaro che non uscirò viva di qui.-

-Al contrario Rosalind: io non ti voglio morta, voglio proporti di unirti a noi.-

            Razor Sharpe è ancora più sconcertata.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Non c’è molto da dire su quest’episodio passiamo quindi a parlare del prossimo.

            Kruel è fuori gioco, pare, ma non i suoi committenti. Kathy Malper è nelle loro mani come pure Jill Stacy. Riusciranno Devil e la Vedova Nera a salvarle? E quale sarà la scelta di Rosalind “Razor” Sharpe?

            A presto.

 

 

Carlo



[1] Su Daredevil Vol. 1° #340 (In Italia su Devil & Hulk #31).

[2] Il numero unico delle emergenze negli Stati Uniti.

[3] Marcus Stone il nuovo Capo del Dipartimento di Polizia di New York.

[4] Aperta dopo i fatti dell’Uomo Ragno MIT #78.

[5] Negli episodi #68/70.

[6] Vendicatori Segreti #19.